Intervista al Prof. Claudio Verusio, Primario del Reparto Oncologico dell'Ospedale di Saronno

10.02.2012 19:16

Prof. Claudio Verusio

Nato a Benevento il 10 agosto 1953, laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa, specializzato in Oncologia a Milano, ha lavorato all’Istituto dei Tumori di Milano e al San Raffaele , è attualmente Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica dell’Ospedale di Saronno e, di recente, membro del Consiglio di Amministrazione della FIRC.

Autore di oltre una cinquantina di “abstract” in convegni nazionali ed internazionali, il Prof. Verusio ha scritto diversi libri sulla sua esperienza professionale ed umana, preziosa testimonianza personale di impegno civico e culturale in difesa della dignità dell’uomo, in ogni luogo e condizione: motivazione di benemerenza in virtù della quale, coerentemente alle nostre finalità associative (art. 4, punto L) dello statuto), il Presidente dell’Associazione Culturale Mariposa di Saronno lo ringrazia per aver accettato di divenire nostro socio Onorario.

 

 

 

L'intervista

a cura di Domenico Renna - Presidente Associazione Culturale Mariposa

 

Professor Verusio, se non erro, lei ha ottenuto un recente riconoscimento dal Comitato Italiano dei Primari di Oncologia: il suo reparto è stato certificato come centro di eccellenza

Si certo, siamo uno dei primi centri che ha ottenuto la certificazione all’eccellenza dal parte del collegio dei primari oncologi medici ospedalieri italiani

Come ha inteso gestire il reparto oncologico saronnese di cui è responsabile ?

“Sono partito dal presupposto che non si cura più il cancro, ma persone ammalate di cancro. Intorno a questo principio etico-deontologico  si articola la gestione del personale operativo di reparto, la sua preparazione ed il suo continuo aggiornamento professionale. E’ una mia personale convinzione quella della “umanizzazione” delle cure ospedaliere, da sempre. Da questo “credo”, mio e condiviso da altre personalità del mondo ospedaliero italiano, si è cominciato ad ipotizzare un serio impegno di risorse umane e finanziare finalizzate.”

Esiste quindi qualche progetto finanziato dallo stato o altri enti ?

Sì, certo. Il progetto HUCARE (Humanization of CAncer caRE), finanziato da Ministero della Salute e Regione Lombardia. Esso ha lo scopo principale di implementare nei reparti oncologici interventi Evidence-Based Medicine (EBM) al fine di migliorare lo stato psicosociale dei pazienti e delle loro famiglie. È stato avviato nel 2008."

Qual è l'entità delle risorse impiegate ?

"Il progetto coinvolge una trentina di centri oncologici fra ospedalieri e di ricerca, circa 700 professionisti tra  medici, infermieri, psicologi e altri ricercatori. Ai centri partecipanti il progetto ha consentito di intraprendere un processo di miglioramento verso l’umanizzazione dell’assistenza, ponendo al centro i bisogni informativi e psicosociali del paziente. Oltre l’80% degli obiettivi prefissati sono stati raggiunti. Diversi sono i prodotti che il progetto HUCARE mette a disposizione di altri centri che vogliano implementare gli interventi psicosociali nella loro realtà.” 

Può fare un bilancio del progetto HUCARE ad oggi ?

“Assolutamente positivo. Le basti sapere che il reparto oncologico di Saronno è stato riconosciuto come una delle 25 eccellenze in Italia, e fra di esse unica sede non capoluogo di provincia, nell’umanizzazione del trattamento oncologico ospedaliero. A Saronno ciò è stato possibile grazie all’impegno dell’azienda ospedaliera e di alcune associazioni private.”

Cosa chiederebbe nell'immediato per il suo reparto ?

Spero si possa ottenere quanto prima un secondo acceleratore lineare per la radioterapia. Ci stiamo impegnando per creare all’interno del reparto un Hospice: vi è, alla base, una forte ragione di rispetto verso la dignità della persona che ci sta lasciando.

Quanto tempo della giornata dedica ai suoi pazienti ?

"Dalle 8 alle venti, un paio di ore in meno al week end, questa è la normalità.

Il Direttore dell'Azienda Ospedaliera, dottor Zoia, ha fatto tanto. Crede che sia sufficiente per l'Ospedale di Saronno ?

"Tenga conto che oltre che fare da "polo" per il comprensorio di una decina di comuni, si sta verificando anche il fenomeno di trasferimento o decentralizzazione dei pazienti oncologici da Milano al nostro Ospedale, con un impegno di posti letto e macchinari superiore alle previsioni..."

Fenomeno di decentralizzazione di cui evidentemente non può che essere fiero ?

La risposta affermativa è stata lasciata intendere...

Il Presidio Ospedaliero di Saronno ha adottato un Sistema di normative di Gestione della Qualità dei "processi" e dei servizi. Lei lo ritiene adeguato per il suo reparto ? 

"Certamente un SGQ è indispensabile per gestire più di 25 protocolli internazionali di cura. Altra cosa però è come assistere psicologicamente i pazienti..."

Esiste dunque a Saronno la figura professionale specialistica dello psiconcologo? 

"Stiamo impiegando con contratti libero-professionali uno psiconcologo, ma le necessità richiederebbero almeno due psiconcologi operativi in reparto"

L'ultima richiesta dell'intervista ?

"Per l'assistenza domiciliare ai pazienti oncologici desidererei una presenza significativa e incoraggiante del libero associazionismo e volontariato pubblico e privato."

Accetta dalla nostra associazione l'organizzazione di una conferenza aperta alla cittadinanza e ai medici di base sul progetto HUCARE ?

"Molto volentieri!"

 

 

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